perchè no?

Gli occhi della meraviglia

Meglio continuare a meravigliarsi

Ormai non mi meraviglio di niente”.Quante volte ci è capitato di udire questa espressione, specie da persone avanti negli anni. Essa viene ripetuta in molte circostanze della vita e vorrebbe indicare esperienza, conoscenza, quasi saggezza.

In tal senso, un mio vecchio amico, scomparso il 31 agosto scorso, rispondeva a chi gli faceva notare la mancanza progressiva di oggetti dalla sua casa. “E’ normale, c’è da aspettarselo, dal momento che sei completamente nelle mani di chi ti accudisce”.

Non si meravigliava che gli portassero via qualcosa ogni tanto; forse non gli importava più; gli bastava quell’accudimento generico per sé e la moglie, che lo sollevasse dai carichi dell’età estrema.

Le espressioni della meraviglia

La meraviglia si esprime con gli occhi che la manifestano per la prima volta quando si aprono felicemente al mondo; essa dura attimi ma si ripete a intervalli nello stupore di luci, colori, suoni, contatti che il corpo del bambino intercetta e assorbe, godendone.

Piano piano gli occhi della meraviglia muteranno in occhi dell’innocenza, della curiosità e, infine, delle consapevolezze; essi racconteranno la storia personale e vi rimarranno impressi i capitoli della vita.

I cuccioli di altre specie osservabili hanno negli occhi quella stessa meraviglia inconsapevole ed allegra della specie umana . Negli altri animali essa sembra durare più a lungo, rispetto all’arco della vita e viene sostituita dalla espressione di mansuetudine o propria della singola specie.

Negli umani la meraviglia ritorna saltuariamente ed essa si manifesta con le molte declinazioni che ben conosciamo.

Una mia nipote mi ha detto che negli occhi di suo padre, anziano e nel declino avanzato della consapevolezza, ha visto la meraviglia della primissima infanzia .

Quella stessa meraviglia che le descrivevo avere visto negli occhi azzurri della mia nipotina di quattro mesi, che si apre ora, felicemente al mondo e che mi commuove per la sua intensità.

Rifletto sul percorso della mia vita, che anch’essa declina nell’età che avanza, nell’intento di cogliere gli attimi di meraviglia che rimangono e che ci consentono ancora di aprirci al mondo con stupore ed un pizzico di residua felicità.

E’ importante che nei capitoli della vita, quello della meraviglia sia lungo e ricco; ci preserverà dall’assuefazione e ci aiuterà nell’affrontare le inevitabili esperienze deludenti; avremo di che meravigliarci un poco anche nei momenti finali ?!

10 settembre 2015

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