Linee rosse delle democrazie e le applicazioni delle nuove tecnologie digitali

il mare che verrà

Applicazioni digitali

Negli ultimi decenni , mediante applicazioni che si appoggiano sulle tecnologie digitali sono stati allargati e affinati i campi di indagine, produttivi di dati che riguardano anche noi umani h 24 nel percorso vitale di ciascuno.

Le capacità dei sistemi di intrecciare i dati, di darne valutazioni, di indurre proiezioni, attengono a insite finalità che attraverso elaborati algoritmi si cerca di conseguire.

Competizione internazionale e finalità implicite

Allo scopo, gli Stati, le multinazionali, le grandi e piccole imprese, le istituzioni pubbliche e private affidano a professionisti del settore digitale l’approntamento di tecniche e di procedure sempre più sofisticate ed efficienti.

L’aura di segretezza e di mistero sembra talora avvolgere il lavoro di quegli esclusivi specialisti, ancorchè le dichiarate finalità siano “solo” rivolte a conseguire conoscenze sullo stato delle popolazioni e dei territori, e non illecite interferenze socio politiche o immani guadagni e maggiori competitività nei mercati mondiali.

Certo è che la massima efficienza e segretezza è richiesta quando l’acquisizione ed elaborazione dei dati diviene il presupposto per la gestione ed il consolidamento dei poteri, nei diversi settori, ivi compreso, per quanto qui d’interesse, quello dell’organizzazione del sistema politico.

Anche le democrazie liberali si avvalgono degli sviluppi tecnologici ed anzi a buon avveduto motivo promuovono le ricerche e le applicazioni che la digitalizzazione consente, in competizione con quanto avviene in tante parti del mondo ove purtroppo stentano a farsi strada sistemi di governance democratici.

Le democrazie liberali e l’impiego delle nuove tecnologie

Occorre considerare che, salvo pochi casi, le democrazie registrano nel mondo difficoltà a porsi quale modello politico da seguire ; in effetti i percorsi delle democrazie si presentano accidentati e ancora precari, in una sorta di strettoia dalla quale è stato ed è ancora facile uscirne, a volte con l’apparente consenso delle popolazioni.

Sulla scorta di tali esperienze e stante la pervasività delle tecnologie digitali è lecito domandarsi se inappropriati o svianti utilizzi possano provocare il deterioramento dei sistemi democratici e silenziosamente affossarli, finanche nella inconsapevolezza degli stessi rappresentanti delle istituzioni e dei poteri che se ne avvalgono.

I singoli e le tecnologie digitali- ammirazione e ansia

Chiunque si sia avvicinato alle nuove strumentazioni del digitale ha potuto guardare ad esse con profonda ammirazione quando, per fare un esempio, interventi chirurgici si eseguono con successo da remoto.

Alla tecnologia digitale affidiamo la gestione dei nostri dati e lo facciamo con disinvoltura, spesso con la piacevolezza di condivisione; ma le potenzialità insite in quel mondo ci procurano, a buon motivo anche ansia e preoccupazione.

L’intelligenza umana fatta di analisi e di sintesi si esprime al meglio nella sua carica immaginifica, che poi altro non è che la curiosità sopra noi stessi, sul mondo che abitiamo, sull’universo che vorremmo esplorare e sulla nostra origine e sul nostro andare, individuale e collettivo.

Molti sono gli sforzi per affiancare ad essa la cd intelligenza artificiale attraverso linee di comprensione degli impulsi elettrici additivi di dati, in un percorso logico simil umano; il passo successivo sarà quello di fissare le emozioni che andranno ad arricchire l’artificio e farlo somigliare all’originale umano, ma con una capacità elaborativa enormemente più efficace ed a prova di deterioramento.

E’ chiaro che tutto ciò possa preoccupare e spaventare per i possibili applicativi di controllo sulle popolazioni ove essi siano pertinenze di poteri avulsi da controlli.

Il ruolo attivo delle democrazie liberali

Qui entra in gioco il tratto distintivo delle democrazie liberali rispetto alle gestioni oligarchiche, autocratiche o tout cout dittatoriali.

Nel promuovere e sviluppare le migliori tecnologie che i diversi saperi concorrono a realizzare vi saranno attenzione e indirizzo a codificare , aggiornare ed estendere procedure inviolabili quando alcuno all’interno dei poteri istituzionali voglia ricorrervi in danno di qualsivoglia persona per semplice abuso o per ordine superiore.

Così , in situazioni o circostanze di crisi, anche laddove si sperimenti un deterioramento delle relazioni socio- politiche, si prevederanno argini acchè la conoscenza dei comportamenti dei singoli e degli orientamenti ideologici nella popolazione non induca a manipolare e porre sotto controllo i dissensi immettendo falsità nei fatti etc, in una parola utilizzando le intelligenti risorse tecnologiche per mantenere e rafforzare le posizioni di potere ancorchè il sistema venga formalmente registrato come democratico.

Dinamismo implicito nella parola democrazia

Occorre considerare che quando si dice democrazia non ci si può riferire ad un concetto statico o semplicemente storicizzandolo con la riaffermazione della separazione dei tre poteri, la qualcosa è imprescindibile ; occorre essere attenti a che non si svuoti di contenuti il modello e l’organizzazione delle democrazie degli stati, sia a livello istituzionale che nelle relazioni sociali.

Quando l’esecutivo riserva alle assemblee parlamentari l’approvazione sotto fiducia di suoi decreti legge o provvedimenti similari adottati a raffica nella consapevolezza e nella pretesa che può farlo sia pure in carenza di necessità e urgenza,” de facto “ svuota di contenuto la previsione costituzionale ed esce da quello stretto corridoio di democrazia parlamentare.

Così si possono insinuare o permettere nel sistema una serie di previsioni normative che vanno a pregiudicare anche diritti elementari dei cittadini, accentuando discriminazioni e inadeguatezze generazionali: l’indispensabile obbligatorio utilizzo degli smartphone per inserirvi quei dati personali che si pretende debbano esibirsi in ormai numerose occasioni è un chiaro esempio di approccio disattento , limitante lo stesso concetto di libertà di movimento delle persone.

Così pure quando. in forza di previsioni normative che si vogliano improntate a porre trasparenza e leggibilità nei comportamenti dei rappresentanti delle istituzioni, si accetta , per inadeguata attenzione alla pervasività delle nuove tecnologie digitali, che si possa dare in pasto alla pubblica opinione qualsiasi dato, qualsiasi notizia, qualsiasi traccia dell’agire e delle relazioni intessute nel corso di anni da personaggi pubblici, verso cui si sia diretta l’iniziativa della magistratura nell’attività inquisitoria.

Non v’è chi non veda in questa disattenzione normativa uno stravolgimento dello stesso diritto alla difesa atteso che difficilmente il singolo sarà capace di ribattere convenientemente su quanto gli venga attribuito con attingimento a all’immenso e indistruttibile archivio dei dati digitali; una sorta di memoria eterna anche delle personali debolezze umane, tracciabili “sine die”.

Attenzioni normative opportunità e rinunce

Le democrazie liberali , per mantenersi tali, devono a mio parere essere capaci di prevedere e approntare strumenti di linee rosse invalicabili dai poteri pubblici e dai singoli all’interno della società , sapendo anche rinunciare all’impiego delle stesse tecnologie digitali quando da esse possano derivare lesioni irreparabili dei diritti che connotano la vita dei cittadini.

Sostengo vivamente che la democrazia non pretende ma offre, non costringe ma richiede anzi sollecita il confronto; che essa deve essere capace di rinunciare per proprie normative esplicite, ad avvalersi anche nelle circostanze più avverse delle nuove tecnologie digitali super efficienti quando possano smontare di contenuti il sistema democratico in cui i cittadini vogliono riconoscersi.

Pertanto, in poche parole potrei dire che le democrazie liberali sono chiamate a promuovere ed utizzare le amplissime opportunità che le tecnologie digitali mettono a disposizione, favorendone l’uso dei cittadini in un rapporto libero e auspicato facilitatore di sinergie individuali e collettive con le istituzioni.

Le stesse democrazie, tuttavia, hanno il dovere di approntare normative e procedure autolimitative e appropriate , specialmente in situazioni che tout court porterebbero a iniziative, a provvedimenti di emergenza non discussi nelle assemblee, non partecipati e per ciò stesso capaci di comprimere libertà individuali e collettive proprie dei regimi .

Iniziative auspici e urgenze

L’attenzione dovrà essere ancor più puntuale ed efficace nel porre limiti inderogabili ad abusi individuali o delle istituzioni, man mano che le tecnologie saranno in grado di essere talmente pervasive del nostro vivere che ci porteranno ad avere relazioni avatariane od olografiche, o per dirla altrimenti, man mano che le tecnologie saranno in grado di sovrapporsi o di sostituirsi alle genuine ralazioni di noi umani.

In questa prospettiva avverto l’urgenza che siano proprio le democrazie liberali a porre in essere quanto occorra per contrastare con efficacia l’attuale tendenza che vede pochi soggetti capaci di determinare l’andamento dell’intera umanità. Un tema su cui si gioca, a mio parere, l’affermarsi o il declino degli stessi sistemi democratici.

Giuseppe Gioffrè

Corralejo, Fuerteventura 11 novembre 2021

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